In questo post voglio rendere partecipe il lettore di come nasca il mio atto creativo.
Innanzitutto mi lascio guidare
dall'ispirazione che può manifestarsi sotto forma di un'idea che ritorna più
volte, un flash, un'immagine, una frase che mi balena in testa all'improvviso,
il nome di un personaggio, una vicenda reale o fantastica.
E basta questo primo
elemento, anche se minimo, a far nascere in me il desiderio di dare vita a una
nuova storia che porti dentro sé questa base.
Inizia dentro di me un'attenta
riflessione, un continuo flusso di pensieri (che lascio più che altro liberi di
associarsi in maniera autonoma
e imprevedibile, quasi da flusso di coscienza) che mi portano, piano piano,
a mettere insieme la struttura portante del nuovo racconto e/o romanzo.
Allora,
una volta raccolto e visualizzato tutto il materiale necessario (idea di fondo,
trama principale, eventuale sottotrama, protagonista, personaggi principali e
secondari...) inizio a scrivere seguendo a grandi linee una scaletta (da cui
però, in corso d'opera, posso anche distaccarmi se le esigenze della storia si
incanalano in modo imprevisto).
E la scrittura avviene quasi da sé, mi sento il
tramite della storia e dei personaggi, sento come se fossero loro a dirigere
gli eventi e il mio atto creativo, è come se tutto fosse già nella mia mente e
io dovessi soltanto permettergli di vivere trasponendolo
su carta.
L'ispirazione per me è fondamentale, è la mia guida e per stimolarla
penso molto, fantastico, sogno ad occhi aperti, mi guardo attorno, osservo con
attenzione ciò che accade, le persone, ascolto ripetutamente la musica, leggo
tantissimo, rifletto e appunto ogni sensazione o minima idea che mi sovvenga.
© Flavia Cantini
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