Ecco, parliamo un pò del mio nuovo romanzo che dovrebbe uscire in primavera.
Tutto cambiato, nuova casa editrice, volume unico, rimane il genere: fantasy.
E un agile romanzo di veloce lettura.
Vuole rappresentare il mio "reinserimento" nel mondo della scrittura dopo l'esperienza, positiva e negativa, della pubblicazione dei primi due volumi di una trilogia fantasy che, a oggi, per svariati motivi, è rimasta incompleta.
Questo è stato un'esordio, un tentativo ma non mi ha appieno soddisfatto, non ha reso bene l'idea di quanto io ami la scrittura e di cosa io riesca a scrivere.
Esiliato sulla Terra, così dovrebbe chiamarsi, è un romanzo che ho scritto nel 2009 e poi rivisto nel corso degli anni.
E' il romanzo, a oggi, a cui tengo di più, quello che mi emoziona ogni volta che lo leggo, come se non l'avessi scritto proprio io.
Un romanzo di genere fantasy che
unisce agli elementi fantastici tematiche psicologiche ed emozionali.
Non un puro fantasy quindi ma una
parabola ascendente, un percorso di “crescita” attraverso l’umiliazione e
l’annullamento di se stessi per arrivare a “occupare il proprio posto nel
mondo”.
La cornice fantasy, il ragazzo da
un altro pianeta forniscono lo spunto per affrontare il tema dell’eroe
solitario, dell’emarginato, della solitudine e parlo di quella vera e profonda,
la solitudine che scuote con fremiti dal profondo di un animo lacerato.
Inoltre il romanzo in questione è
una metafora del “prima, durante e dopo” una delle innumerevoli prove che la
vita ci pone dinanzi ogni giorno (da un semplice esame all'Università a prove
ben più difficili e dolorose quali una malattia per esempio): l’angoscia e il
tormento del “prima”, la sofferenza del “durante” e il sollievo e premio del
“dopo”.
Nessun commento:
Posta un commento