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lunedì 22 febbraio 2016

IL BUIO E LA LUCE di Angela Parise



Oggi vi presento il nuovo romanzo dell'autrice Angela Parise, in pubblicazione sulla piattaforma di Amazon Kindle dal 7 marzo 2016 e prenotabile da ora.


Titolo: IL BUIO E LA LUCE

Genere: Saga famigliare


Trama:
La saga famigliare della famiglia De Vito: oltre settant’anni di storia, tre generazioni di donne nella Calabria tra due guerre fino ai nostri giorni raccontata attraverso gli occhi di Maria Grazia la quale assiste alle narrazioni dei suoi famigliari “ascoltando” dal suo letto di ospedale nel quale si trova in stato di coma. Odi, maldicenze, segreti ma anche amore e tradizioni ormai quasi scomparse e dimenticate fanno da sfondo alle giornate della nostra protagonista fino a…..











Buona lettura!





lunedì 12 ottobre 2015

Flavia Cantini scrittrice. Il nuovo romanzo drammatico.







Eccomi a raccontarvi qualcos'altro sul mio nuovo romanzo drammatico "Il professionista".

Un romanzo ambientato al giorno d'oggi, in un'Italia colpita dalla crisi e dalla disoccupazione in cui vengono travolti, soprattutto, gli "over" e i giovani.

E giovane è il nostro protagonista, Saverio. 24 anni, una laurea in Architettura, spiccato talento nella pittura, determinazione e volontà.
Ma anche una situazione disagiata e di estrema povertà.

Il principale scopo della sua solitaria vita in povertà? Trovare un lavoro per mantenersi e riuscire a mangiare almeno tutti i giorni.

E, dopo mesi e mesi di porte in faccia e zero risposte, ecco che viene chiamato a sostenere un colloquio di lavoro.

Sembra tutto perfetto, ma...

"Quanto sei disposto a cambiare per avere un lavoro?"


Eccovi alcuni nuovi stralci :)

"...

Erano da poco passate le due di un altro gelido pomeriggio invernale.

Saverio sedeva, fintamente tranquillo, alla scrivania e cercava di occupare il tempo scarabocchiando qualche pagina di vecchi quaderni; una passione, la sua, per il disegno molto profonda.

Dopo i primi giorni di puro terrore, ormai, segretamente cominciava a pensare che il colloquio e tutto il resto fossero una farsa e che i due “datori di lavoro” avessero dimenticato il suo nome.

Ma, proprio allora, un trillo risuonò per tutta la stanza e la matita zigzagò per il foglio prima di cadere a terra.

Gelo. Buio. Sudori freddi.

Tachicardia. Tremori. Respiro corto.

“Non può essere” si disse mentalmente Saverio mentre cercava, con mano tremante, di afferrare il bicchiere e bere un sorso d’acqua per placare l’improvvisa arsura della gola.
Un trillo ... Era forse stato reale? 



Le stanze buie e fredde gli mettevano addosso una strana inquietudine, gli sembrava di essere osservato da qualcuno nascosto nell’oscurità e pronto a colpirlo.

Girovagò esausto fino a che le prime luci dell’alba non rischiararono il paese; allora, confortato dall’inizio di un nuovo giorno, Saverio si sedette sulla vecchia poltrona in cucina.

Ma non trovava pace ed era quasi mezzogiorno quando si costrinse a cambiarsi d’abito.

Davanti allo specchio quasi non riusciva a guardarsi in faccia, non si riconosceva, era di un pallore spettrale, le gote scavate, gli occhi spenti.

“Ecco a cosa mi sta portando questo lavoro e la colpa che ne consegue: alla distruzione” ammise amaramente.

..."



Alla prossima!

mercoledì 7 ottobre 2015

Il professionista, romanzo di Flavia Cantini. Nuovi stralci per incuriosirvi







Lettori, che ne dite di continuare a incuriosirvi riguardo al mio nuovo romanzo drammatico in attesa della sua edizione?

E' una buona idea? Sì?

Benissimo! Oggi, prendendo spunto da questa immagine da me realizzata ad hoc, daremo un altro sguardo al primo capitolo di questa storia drammatica, cruda, intensa ma anche forte e solidale.


"...



“Prego, si accomodi. Questo è l’ufficio del Capo. Parleremo in tutta tranquillità” disse ancora l’uomo, indicando una porta a vetri sulla destra che si affrettò ad aprire.

Saverio entrò sforzandosi di mantenere un atteggiamento calmo e sicuro e, subito, un uomo sulla cinquantina si alzò e gli diede un caloroso benvenuto con una vigorosa stretta di mano.

“La stavamo aspettando. E’ sempre un piacere incontrare giovani volenterosi con cui poter sperare di avviare una proficua collaborazione. Ma si sieda pure” continuò, indicando una poltroncina (uguale a quelle dell’ingresso) al ragazzo che stava impacciato al centro della stanza.

“Ah, benissimo. Abbiamo ricevuto la sua mail. Ci racconti un po’ di lei”
Il ragazzo sorrise e cercò di superare la timidezza focalizzandosi sui punti chiave del suo curriculum e delle sue esperienze.

“Ho venticinque anni, mi sono laureato in Architettura, ho seguito corsi di design anche al di fuori dell’ambiente accademico, ritengo di avere una buona capacità di relazionarmi con gli altri…”

I due sembravano ascoltare distrattamente e lo interruppero a metà discorso.

“Bene, bene” il Capo si accese una sigaretta e fissò Saverio negli occhi per domandargli: “Ora, come sa, noi non ci occupiamo di Design ma di altro. Come si pone di fronte all’eventualità di svolgere un lavoro diverso da ciò per cui ha studiato?”

Saverio rispose prontamente: “All’inizio io mi accontento, il periodo è davvero difficile e non vi nascondo che un lavoro mi farebbe più che comodo”

Qualsiasi lavoro? insistette il signor Daniele.

“Massimo riserbo. Silenzio. Serietà. Non una parola, che sia una, con altri. Anonimato e dissimulazione. Te la senti? Posso dirti quale sarà la tua mansione e di cosa ci occupiamo?” chiese poi, con voce tagliente.
D’improvviso, al ragazzo sembrava tutto irreale, come un sogno da cui non si riesce a destarsi. Non sapeva come comportarsi, cosa dire e temeva di essere finito in una situazione oltremodo spiacevole.

..."


Suspence... Alla prossima!





giovedì 1 ottobre 2015

Il nuovo romanzo drammatico di Flavia Cantini









Ecco un'altra immagine da me realizzata per fornire al futuro lettore alcune suggestioni riguardo alla trama del mio nuovo romanzo drammatico intitolato "Il professionista".

Un romanzo che io stessa ho definito

 "un drammatico ambientato nell'attuale crisi economica e in una società dove la disoccupazione, soprattutto giovanile e per gli "over", è terribile. 
Un romanzo crudo ma che sa, allo stesso tempo, conservare buoni sentimenti e il valore profondo di un'amicizia. 
Un romanzo scritto interamente di notte. Un romanzo che colpisce, un romanzo toccante. 
Un romanzo ingiusto. Ingiusto come la crisi. Un romanzo forte. Forte come l'amicizia vera"


E, per continuare a preparare il terreno al romanzo e solleticare la curiosità dei potenziali lettori, riporto ora alcuni stralci (tratti dal secondo capitolo) che possiamo riferire all'immagine sopra postata :)


"... 

"E cosa devo fare? Io non posso, davvero, non posso … Ma scherziamo? Come potrei mai anche solo immaginare di … Oh, non riesco neppure a dirlo, altro che metterlo in pratica …"
Saverio cercava un dialogo con se stesso ma, per quanto si sforzasse di trovare una soluzione, era sempre al punto di partenza: accettare o no?

Per etica e istinto, la risposta che gli sovveniva era categoricamente No.

Per fame e disperazione, la risposta era che un lavoro, qualsiasi lavoro, poteva andare bene per sopravvivere.

"Loro mi conoscono ormai … Hanno i miei dati, io so cosa fanno … Mi permetterebbero davvero di dire che non accetto?" anche questo era un aspetto da considerare, forse i due signori non avrebbero mai accettato una risposta negativa ma, per finzione, si erano persino permessi di concedere tempo per decidere.

Un’incognita.

Saverio tremava al pensiero di doversi recare l’indomani, a mezzogiorno, in quell’ufficio e, lì, pronunciare una parola che, qualunque essa fosse, gli avrebbe cambiato la vita irrimediabilmente e per sempre.



Che tristezza … Senza un lavoro, i risparmi sarebbero finiti presto: Saverio, ormai, non osava neanche più aprire la vecchia scatola di cartone in cui aveva riposto il denaro che gli rimaneva, tanta era l’amarezza di vedere soltanto le poche banconote superstiti.
Un atroce dilemma si agitava convulsamente nel cuore e nella mente del ragazzo: accettare e mangiare o rifiutare e chissà?  
E poi il terrore di sentirsi già parte di quella (come chiamarla?) società …  
Sì, perché dubitava di poter esprimere un parere negativo.
L’avevano già assoldato e il suo essere d’accordo o meno non aveva nessuna importanza; era al corrente dell’attività di quei due e conosceva i loro volti … Se avesse rifiutato magari lo avrebbero lasciato andare tranquillo, salvo poi presentarsi alla sua porta il giorno dopo per freddarlo senza pietà.

 ..."




Alla prossima!