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sabato 2 novembre 2013

Ritratto



Nel 2010 decisi di mettere su carta il ricordo di una donna della mia infanzia, una donna misteriosa e particolare, che viveva, alle soglie del Duemila, come nell'Ottocento senza alcun tipo di comodità in una casa sul limitare del bosco.

Inutile dire che questa figura ha concesso alla mia fantasia di volare fin da quando ero una bambina sempre alla ricerca di misteri, di racconti, di leggende...

Ecco la prefazione del libretto che rievoca questa misteriosa persona, libretto stampato dall'Associazione culturale CaArteiv.


"Spesso ci sono persone che passano la loro vita in anonimato e 
semplicità e, quando se ne vanno, lasciano ricordi soltanto nella mente 
di  chi  le  ha  conosciute  da  vicino.  Eppure,  queste  persone  anonime, 
hanno  talvolta  l’immagine  di  “personaggio”,  di  figura  diversa  e 
circondata da un alone di mistero. 
Ed io, come autrice, desidero, attraverso i paragrafi di questo “racconto 
di  vita  vera”,  dare  voce  e  risalto  proprio  ad  una  persona,  una  donna, 
sconosciuta  e  non  certo  importante,  ma  che  aveva  tutta  l’anima  del 
personaggio.  Era  una  persona  che,  per  i  suoi  riti  quotidiani  e  il  suo 
modo di vivere, non può far a meno di stupire e di distinguersi, in modo 
netto e bizzarro, dal resto della società e dell’ambiente in cui visse. 
Una  donna  che,  come  amo  ricordare,  ha  portato  “l’Ottocento  nel 
Duemila”  seguitando  a  vivere  controcorrente,  con  uno  stile  di  vita 
spartano e legato ancora ai ritmi del primo Novecento. Trascorse la sua 
vita  in  una  casa-eremo,  isolata,  non  lasciandosi  minimamente  scalfire 
dalle  critiche  e  dalle  derisioni  di  quanti  non  sanno  comprendere  e 
rispettare le scelte altrui e prendono in giro il diverso. 
Una donna forte, risoluta, con mille sfaccettature, immersa in un clima 
quasi  primitivo  e  costellato  da  superstizioni,  leggende,  piccoli  riti 
quotidiani  sempre  uguali,  una  donna  da  cui  traspariva  un  alone  di 
mistero che, spesso, incuteva una sensazione di paura mista a curiosità. 
I  paragrafi  di  questo  racconto,  che  vuole  ricordare  questa  donna-
personaggio,  parleranno  di  lei  attraverso  i  ricordi,  le  sensazioni  e  le 
emozioni di chi scrive, in modo senza dubbio non lineare ma dettato dal 
sorgere, nel corso della scrittura, di frammenti di immagini, di frasi, di 
racconti e situazioni vissute. 
Saranno frammenti ripescati dalla mente di chi scrive e verranno a galla 
seguendo il flusso, sempre disordinato, dei ricordi e, come in un diario, 
i paragrafi si susseguiranno senza ordine logico, ma desiderosi soltanto 
di  dare  voce  a  uno  di  quei  tanti  personaggi  anonimi  che  passano  in 
silenzio su questa Terra."









© Flavia Cantini



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