Nel 2010 decisi di mettere su carta il ricordo di una donna della mia infanzia, una donna misteriosa e particolare, che viveva, alle soglie del Duemila, come nell'Ottocento senza alcun tipo di comodità in una casa sul limitare del bosco.
Inutile dire che questa figura ha concesso alla mia fantasia di volare fin da quando ero una bambina sempre alla ricerca di misteri, di racconti, di leggende...
Ecco la prefazione del libretto che rievoca questa misteriosa persona, libretto stampato dall'Associazione culturale CaArteiv.
"Spesso ci sono persone che passano la loro vita in anonimato e
semplicità e, quando se ne vanno, lasciano ricordi soltanto nella mente
di chi le ha conosciute da vicino. Eppure, queste persone anonime,
hanno talvolta l’immagine di “personaggio”, di figura diversa e
circondata da un alone di mistero.
Ed io, come autrice, desidero, attraverso i paragrafi di questo “racconto
di vita vera”, dare voce e risalto proprio ad una persona, una donna,
sconosciuta e non certo importante, ma che aveva tutta l’anima del
personaggio. Era una persona che, per i suoi riti quotidiani e il suo
modo di vivere, non può far a meno di stupire e di distinguersi, in modo
netto e bizzarro, dal resto della società e dell’ambiente in cui visse.
Una donna che, come amo ricordare, ha portato “l’Ottocento nel
Duemila” seguitando a vivere controcorrente, con uno stile di vita
spartano e legato ancora ai ritmi del primo Novecento. Trascorse la sua
vita in una casa-eremo, isolata, non lasciandosi minimamente scalfire
dalle critiche e dalle derisioni di quanti non sanno comprendere e
rispettare le scelte altrui e prendono in giro il diverso.
Una donna forte, risoluta, con mille sfaccettature, immersa in un clima
quasi primitivo e costellato da superstizioni, leggende, piccoli riti
quotidiani sempre uguali, una donna da cui traspariva un alone di
mistero che, spesso, incuteva una sensazione di paura mista a curiosità.
I paragrafi di questo racconto, che vuole ricordare questa donna-
personaggio, parleranno di lei attraverso i ricordi, le sensazioni e le
emozioni di chi scrive, in modo senza dubbio non lineare ma dettato dal
sorgere, nel corso della scrittura, di frammenti di immagini, di frasi, di
racconti e situazioni vissute.
Saranno frammenti ripescati dalla mente di chi scrive e verranno a galla
seguendo il flusso, sempre disordinato, dei ricordi e, come in un diario,
i paragrafi si susseguiranno senza ordine logico, ma desiderosi soltanto
di dare voce a uno di quei tanti personaggi anonimi che passano in
silenzio su questa Terra."
© Flavia Cantini
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