Copyright

Tutti i diritti di testi e immagini contenuti nel presente sito sono riservati secondo le normative sul diritto d'autore. In accordo con queste è possibile utilizzare il contenuto di questo sito solo ad uso personale e non commerciale, avendo cura che il testo e/o le fotografie non siano modificati in alcun modo. Non è consentito alcun uso a scopi commerciali.

venerdì 23 settembre 2011

I demoni "normali cittadini"

Notti senza luna parla di un paese, il paese natio della protagonista Selene, infestato da demoni colonizzatori intenzionati a estinguere il genere umano per diventare loro stessi razza dominante sulla Terra.
Infatti, ogni singolo borgo, paese, città, metropoli del mondo è infestata da questa specie del male.


Ed entra in gioco la lotta tra il bene (il ruolo di Combattente sotto il cui segno è nata Selene) e il male (i demoni), la lotta tra luce e ombra, la lotta strisciante che si svolge tutti i giorni sotto gli occhi dei cosiddetti "innocenti", gli umani che non riescono a rendersi conto di quanto stia accadendo, gli umani che non sanno riconoscere i demoni aldilà delle fittizie spoglie umane.


Demoni che agiscono in sordina, camuffati da "normali cittadini": i demoni sono insegnanti, negozianti, professionisti, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di classe... insomma, davvero "persone" normali all'apparenza e agli occhi facilmente ingannabili degli umani che non possono sapere.


E questo è il male.


Poi, esiste anche una razza speciale, i cosiddetti Conoscitori che hanno il potere di riuscire a "riconoscere" i demoni; riescono a vedere oltre la loro fittizia forma umana e riconoscono lo sguardo malvagio di quelle creature demoniache.
I Conoscitori hanno il cosiddetto "sangue forte" che permette loro di non finire vittima dei demoni.


Poi, sopra tutti, si erge, nel bene, la figura del Combattente che è il solo a poter ingaggiare la lotta con i demoni e portarli alla distruzione. Un solo Combattente per città, borgo o metropoli della Terra.


E qui entra in gioco anche la solitudine, l'emarginazione, una vita fatta di incomprensioni e derisione.


Mi sono ispirata all'idea delle Masche piemontesi, persone all'apparenza comuni che, invece, avevano il potere di soggiogare gli "innocenti" facendo loro ogni sorta di male e di dispetti. Esistevano però anche persone dal cosiddetto "sangue forte" che potevano riconoscere le Masche che, su di loro, nulla potevano.

Nessun commento:

Posta un commento